domenica 5 maggio 2013

Novità elettorali

Oggi pomeriggio a Campo Marte alle ore 16:30 si terrà la presentazione pubblica della mia ricandidatura.
Interverranno l'on. Marco Donati, giovane neodeputato PD, già consigliere ed assessore al Comune di Arezzo, e il nostro candidato Sindaco Emilio Del Bono.
In caso di pioggia, l'incontro si terrà nella vicina Sala Civica Pasquali.

A brevissimo sarà on line la nuova versione del sito internet www.federicomanzoni.it
Nel frattempo si possono visitare l'apposita pagina facebook (https://www.facebook.com/FedericoManzoni2013) e il canale youtube (https://www.youtube.com/user/dlgs267).

mercoledì 24 aprile 2013

LETTERE dalla LOGGIA n. XVIII

Cari amici,
                 con la seduta di Consiglio comunale convocata per il prossimo lunedì 29, e dedicata all'approvazione del rendiconto 2012, si chiude questo mandato amministrativo.

Nei cinque anni che abbiamo alle spalle, l'impegno profuso non si è limitato ad onorare il consenso ricevuto ma ha avuto l'ambizione di porre le basi di una alternativa di governo alla Giunta Paroli, la quale – seppur in un contesto di oggettive difficoltà – ha dimostrato pesantemente la propria inadeguatezza e, in non pochi casi, ha anche dato prova di cattivo uso del potere conferito, come nel corso del quinquennio ho avuto modo di analizzare e commentare anche attraverso il canale delle “Lettere dalla Loggia”.

Il grande lavoro messo in campo dal gruppo consiliare del Partito Democratico, vero motore dell'opposizione in Loggia, trova il suo coronamento nella candidatura a Sindaco del suo capogruppo, Emilio Del Bono, al cui fianco anch'io mi ripresento quale candidato consigliere nella lista PD.

Nel corso del mandato - accanto a personali e importanti traguardi familiari e professionali - ho confermato un impegno fatto di presenza costante (98% alle sedute consiliari e 90% alle sedute di Commissione, per un totale di oltre 300 riunioni) e particolarmente attiva (360 richieste di accesso agli atti e 64 interrogazioni presentate come primo firmatario, pari rispettivamente al 20,8% e al 13,5% di quelle presentate da tutti e quaranta i consiglieri in carica).

Peraltro, a differenza del primo mandato, in questo quinquennio ho avuto l'onere e l'onore di sedere in Commissioni consiliari deputate ad analizzare tematiche amministrative di grande rilevanza, quali il Bilancio, i Tributi, i Rapporti con le Aziende Partecipate, il Metrobus.

La mia ricandidatura ambisce dunque a mettere a frutto la formativa “gavetta” di questi anni, nell'ambito di una coalizione – quella del centro-sinistra bresciano – che si presenta alla città con un programma amministrativo serio, frutto di un lavoro partecipativo e di analisi di numerosi gruppi tematici, uno dei quali (quello sulla mobilità) è stato da me coordinato.

Le ragioni di questo rinnovato impegno saranno esposte più compiutamente in occasione della presentazione pubblica della mia candidatura alla quale siete fin d'ora invitati e per la quale vi invito a coinvolgere quanti riteniate interessati.

L'appuntamento è per domenica 5 maggio, alle ore 16:30, presso il parco comunale di Campo Marte - fermata metrobus san Faustino.
In caso di maltempo, avremo a disposizione la vicina sala civica Pasquali in via Pasquali 2.

In attesa di incontrarvi e restando a disposizione per concordare eventuali altre iniziative di supporto e di incontro, porgo cordiali saluti.

Federico

sabato 30 marzo 2013

LETTERE dalla LOGGIA - XVII

Cari amici,

il mandato amministrativo è ormai agli sgoccioli.

Tuttavia, il prossimo mese di aprile sarà costellato da numerose sedute di Commissione e di Consiglio, dato che, oltre all'approvazione del bilancio consuntivo 2012, la Giunta ha tutto l'interesse a concludere alcuni importanti procedimenti amministrativi che riguardano la modifica della convenzione con l'Ente Fiera (per la ristrutturazione del ciambellone dell'EIB come Palazzetto dello Sport), l'atto di indirizzo sullo sviluppo urbanistico della Ori Martin a san Bartolomeo, la modifica dello Statuto comunale (per adeguarlo alla soppressione delle circoscrizioni e del difensore civico e alla riduzione dei componenti della Giunta e del Consiglio comunale: tutte modifiche che diverranno operative nel prossimo mandato), l'accordo di collaborazione con gli Oratori...

Nelle scorse settimane, altrettanto numerose sono state le occasioni di confronto su temi di grande importanza amministrativa.

***************************************

Dal 2 marzo è in funzione il metrobus.

L'avvio di tale innovativa forma di mobilità sta riscuotendo grande successo, come dimostrano i dati dei passeggeri trasportati e in considerazione del fatto che molti di questi in precedenza non erano utilizzatori del mezzo pubblico.

Certamente l'opera continuerà a richiedere nei prossimi anni l'allocazione di cospicue risorse: non tanto per la sua gestione, quanto per il suo ammortamento e per il rimborso dei mutui contratti per la realizzazione.

Un impegno economico-finanziario che tuttavia, nonostante i proclami catastrofici di numerosi esponenti PdL (lo stesso Sindaco ha continuato a ripetere fino a poco tempo fa il motto “metrobus da problema a risorsa”), appare sostenibile, a patto di mettere in campo alcune azioni amministrative e politiche lungimiranti.

Il metrobus, dicevo, è ormai partito e il successo che riscuote è tale da aver indotto gli stessi esponenti cittadini del PdL (l'on. Saglia, la mia coetanea Fornasari ed altri) ad una presa di posizione alquanto imbarazzante, dato che – dimentichi della forte ostilità nei confronti della scelta del metrobus – si sono recentemente arrogati meriti di cui, scusate il gioco di parole, non hanno assolutamente merito!

In realtà, ciò che è di precipua responsabilità dell'attuale Amministrazione è il ritardo delle opere a corredo del metrobus: dai parcheggi scambiatori a Prealpino, Poliambulanza e sant'Eufemia (ancora in alto mare), al ridisegno della rete autobus (che avverrà fra pochi giorni, ma solo per le linee urbane e non anche per quelle extraurbane), alla risistemazione delle aree superficiali di importanti snodi della città (viale Europa, Ospedale, piazza Vittoria).

E' evidente che la nuova Amministrazione non dovrà limitarsi a considerare il metrobus quale opera ormai conclusa, ma dovrà lavorare per realizzarne la migliore integrazione con il tessuto urbano ed extraurbano, abbandonando progetti controproducenti come quello di spostare gli uffici comunali dall'asse del metrobus in via Dalmazia o come quello di realizzare un nuovo parcheggio sotto il Castello!

In questi mesi, insieme ad un gruppo di esperti, ho lavorato per l'appunto alla stesura di un documento sui temi della mobilità, quale bozza dell'apposito capitolo del programma amministrativo da sottoporre alla cittadinanza nella ormai imminente campagna elettorale. Il documento sarà presentato sabato 13 aprile p.v. alle ore 15 presso l'NH Hotel di via della Stazione. Qualora interessati, siete fin d'ora invitati a partecipare.

***********************************************

Un'altra vicenda politico-amministrativa che mi ha visto parecchio impegnato in quest'ultimo periodo attiene alla controversa scelta di ripristinare la statua “L'era fascista” (comunemente nota come Bigio) in piazza della Vittoria.

La questione ha visto numerose prese di posizione pubbliche, tra le quali un'importante raccolta firme delle associazioni partigiane che hanno chiesto di bloccarne il ripristino.

Occorre tuttavia fare un po' d'ordine rispetto alle origini e agli sviluppi di tale vicenda.

Come ho avuto modo di appurare da una ricerca condotta negli archivi comunali, nel settembre 1945 la Giunta comunale (al tempo il sindaco era il socialista Ghislandi) deliberava, come a gran voce chiesto dalla cittadinanza, la rimozione della statua in questione, peraltro pericolante a causa di una serie di attentati che ne minavano la stabilità.

Nell'estate 2007 sul Giornale di Brescia intervenivano il critico d'arte Bernardelli Curuz e lo storico Robecchi, lanciando la proposta di ripristinare la statua. Il sindaco Corsini, intervistato al riguardo, si dichiarava non pregiudizialmente ostile alla cosa, a patto che la scelta non fosse dettata da motivazioni politico-ideologiche, fosse oggetto di un dibattito pubblico nella città e si valutasse il luogo più adatto ove collocarla.

Gli esponenti di AN plaudevano all'idea di riesumare il Bigio dal magazzino di via Rose ove giace da decenni ed anzi affermavano la disponibilità di uno sponsor privato per l'operazione (l'imprenditore Bonometti dell'OMR). Di contro, numerosi cittadini (tra i quali padre Cittadini) esternavano pubblicamente la propria contrarietà all'operazione.

All'inizio del presente mandato (era il giugno 2008) l'assessore Labolani, senza che per la verità il tema fosse minimamente accennato nel programma amministrativo, dichiarava che di lì a pochi mesi la statua sarebbe stata ripristinata.

Da lì in avanti, nonostante talune dichiarazioni sporadiche, nessun atto amministrativo ha più affrontato il tema. Fino alla delibera di Giunta del 3 agosto 2012, nella quale – approvando il progetto esecutivo delle opere complementari della stazione metrobus di piazza Vittoria – si è previsto un apposito stanziamento per il restauro della statua del Bigio e la sua ricollocazione nella piazza.

Questa delibera ha costituito una forzatura amministrativa, dalla legittimità assolutamente dubbia.

Infatti, il progetto esecutivo delle opere complementari al metrobus in piazza Vittoria dà seguito ad apposite linee guida del dicembre 2010, presentate in Consiglio comunale. Tuttavia, quelle linee guida non citavano assolutamente l'ipotesi di ripristino del Bigio e il successivo progetto definitivo non fu mai, a differenza delle altre 15 stazioni del metrobus, presentato in Commissione, perché al tempo non era ancora stato acquisito il parere della Soprintendenza.

Inoltre, nella delibera di approvazione del progetto esecutivo non si dà alcuna motivazione delle ragioni a supporto del ripristino della statua né si cita minimamente la precedente delibera del 1945, che, logica avrebbe voluto, venisse semmai revocata!

Il centro-destra si è affannato a difendere la scelta, pervicacemente voluta (guarda caso!) dall'assessore Labolani, affermando che, se così fosse, tutti i simboli del fascismo o dell'era fascista andrebbero rimossi.

Ma un conto, mi pare evidente, è l'iconoclastia di ciò che c'è; un altro, invece, è il ripristino di quanto era stato tolto.

Peraltro, non dovrebbe sfuggire il rischio di una piazza “arlecchino”, nella quale cioè convivano simboli di significato diametralmente opposto: da un lato la statua dell'era fascista, dall'altro le pietre d'inciampo che, proprio recentemente e meritoriamente, sono state installate ai piedi del palazzo ove vivevano Guido e Alberto Dalla Volta, ebrei bresciani deportati ad Auschwitz e là deceduti.

Ancora, se l'intenzione è quella di ripristinare la piazza così com'era quando fu realizzata, occorrerebbe ammettere che ciò non è più possibile, dal momento che i lavori di realizzazione del parcheggio ne hanno obiettivamente cambiato il volto e non basterà il riposizionamento della statua a riportarla agli originari splendori.

Infine, mi pare che – in un contesto come l'attuale di grandi difficoltà per il bilancio comunale – investire diverse centinaia di migliaia di euro per un'opera del genere (perché oltre al restauro e al trasporto della statua, vi sono stati i costi di consolidamento della soletta su cui si prevede l'installazione del colosso del Dazzi, nonché il ripristino della fontana e del basamento), dimostri come la scelta dell'Amministrazione risponda più a un puntiglio ideologico che ad altro.

Purtroppo però, la maggior parte delle risorse sono già state spese, come è possibile desumere visitando il cantiere. Siamo pertanto al punto in cui si trovò la Giunta Ghislandi nel dicembre 1945, quando cioè la statua era stata rimossa, ma il basamento e la fontana circostante ancora esistevano. In quel frangente, la Giunta deliberò, senza che tuttavia tale proposta avesse poi concretamente seguito, di erigere sopra il basamento “un obelisco o una stele, quale ricordo marmoreo sul quale potranno venire scolpiti i nomi dei cittadini bresciani caduti per la libertà”.

Spero vivamente che questa possa divenire la exit strategy rispetto a una scelta che, dopo aver sicuramente originato forti costi, rischia anche di creare inutili divisioni nella nostra città.

************************************************

Come ricorderete, nei mesi scorsi la Giunta aveva adottato – con un blitz alla vigilia di Natale e registrando una spaccatura interna tra PdL da un lato e Lega e UdC dall'altro – la modifica della convenzione urbanistica dei Magazzini Generali.

Una scelta che, per i suoi contenuti, era stata da noi pesantemente censurata, dal momento che spogliava il Consiglio comunale di prerogative proprie e rispondeva a logiche non certo di pubblico interesse.

Sulla base delle nostre censure di metodo, la Giunta è stata costretta a fare retromarcia, annullando d'ufficio, a distanza di circa un mese e mezzo, la precedente delibera.

Tuttavia, nella medesima occasione, la Giunta ha proceduto ad adottare una nuova modifica, non avente più impatto urbanistico bensì soltanto economico-finanziario, ma ancora improntata a misure di favore nei confronti dei lottizzanti (la società NAU). Questi infatti si vedono spostato in là nel tempo l'obbligo di realizzare la nuova sede degli uffici comunali e dunque condonate le penali che avrebbero dovuto pagare se (come da convenzione vigente) non avessero completato la nuova sede entro la fine di quest'anno.

La vicenda è tuttavia ulteriormente più delicata e grave.

Da un lato, con una nostra recente interrogazione in Consiglio, abbiamo infatti appreso che il lottizzante, dal 2009 ad oggi, è risultato inadempiente al pagamento dei tributi ICI-IMU sull'area e che la nuova convenzione cercherebbe (con dubbi profili di legittimità) di sanare tale comportamento.

Dall'altro, sempre attraverso una nostra interrogazione in Consiglio, abbiamo appreso un clamoroso caso di conflitto di interessi: il legale che il Comune aveva a suo tempo incaricato per tale pratica (l'avv. Bardelli, tra l'altro presidente della Compagnia delle Opere di Milano e già consulente della Fondazione Brescia Musei nell'ambito dei contratti con la società Artematica!) sarebbe ora al servizio della controparte (NAU) sulla medesima vicenda!

Inoltre, a clamorosa smentita dell'asserzione – più volte ripetuta dal Sindaco e dall'assessore Vilardi – secondo cui la nuova sede sarebbe gratis per le casse comunali, si è pronunciata l'Agenzia delle Entrate che, in risposta ad un apposito interpello presentato dal Comune, ha chiaramente affermato che l'operazione urbanistica della nuova sede è soggetta ad IVA. Un onere, di quasi 11 milioni di euro (e che si aggiunge al mancato introito degli oneri di urbanizzazione, alla rinuncia ad acquisire a patrimonio comunale le ex Casere, alla concessione dei volumetrie aggiuntive, alle spese derivanti dai traslochi), che verrebbe a gravare in capo al Comune, senza peraltro che ve ne sia la copertura finanziaria.

Infine, a suggello delle critiche rispetto a tale scelta amministrativa, la legge di stabilità 2013 ha introdotto una serie di paletti assai stringenti per le Pubbliche Amministrazione in ordine all'acquisizione di nuovi immobili.

Nonostante le numerose criticità sopradescritte, la Giunta prosegue imperterrita e proprio recentemente ha approvato in via definitiva la modifica alla convenzione urbanistica nei termini sopraddetti.

Le speranze di archiviare queste irragionevoli e non opportune scelte amministrative sono pertanto demandate, fatti salvi eventuali ricorsi amministrativi, all'Amministrazione che, nel prossimo mandato, mi auguro prenda il posto dell'attuale!

*****************************************

Ancora recentemente il Sindaco Paroli ha dichiarato pubblicamente che la scelta della sua Giunta di non predisporre il bilancio preventivo 2013 costituisce un atto di cortesia nei confronti della Giunta che scaturirà dalle prossime elezioni.

Purtroppo le cose non stanno assolutamente in questi termini ed è opportuno spiegare il perché.

Anzitutto, nella storia amministrativa di Brescia (che, tolti questi cinque anni conditi anche da episodi di mala gestio, è sempre stata presa a modello in tutt'Italia), non si è mai visto che un'amministrazione pienamente in carica non si assuma fino in fondo la propria responsabilità, approvando il bilancio preventivo (che, occorre ricordare, consente la operatività della macchina comunale anche sul fronte degli investimenti).

In secondo luogo, con la fissazione delle elezioni a primavera inoltrata (primo turno 26-27 maggio; ballottaggio 9-10 giugno), la nuova Giunta potrà realisticamente disporre del bilancio (preventivo!) non prima di settembre, avendo pertanto risicatissimi spazi di manovra da concentrare nell'arco dell'ultimo quadrimestre del 2013.

In terzo luogo, poiché il bilancio del 2013 avrebbe dovuto (e dovrà senz'altro) essere contraddistinto da misure di taglio alla spesa o di incremento dei tributi locali (o entrambe!), a causa dei minori trasferimenti erariali, non è assolutamente un beau geste quello di scaricare l'onere di tali scelte impopolari sulla nuova Amministrazione.

In quarto luogo, poiché – in assenza del bilancio 2013 – l'Amministrazione spende sulla base dell'ultimo bilancio assestato (quello del 2012) e dunque con margini assai più ampi di quelli che avrebbe avuto in caso di nuovo bilancio, la nuova Amministrazione non soltanto dovrà tagliare, ma anche recuperare il surplus di spesa che non ci si sarebbe potuti permettere nel corso dei primi otto mesi di quest'anno!

Infine, la recente notizia che il Consiglio di Gestione di A2A ha proposto un dividendo per il Comune di Brescia pari a 22 milioni di euro pone un ulteriore rilevantissimo problema. Poiché, nel bilancio triennale, per il 2013 erano attesi 45 milioni di euro di dividendi da A2A, la nuova Amministrazione potrà contare su entrate extratributarie inferiori di 23 milioni di euro rispetto alle previsioni, con ulteriori difficoltà facilmente intuibili.

Insomma, la scelta di non fare il bilancio 2013 è dettata da grave irresponsabilità, non certo da cortesia istituzionale.

*********************************

Il prossimo Consiglio comunale si terrà nella giornata di venerdì 5 aprile.

Nel frattempo, colgo l'occasione per augurare a ciascuno di voi una serena Pasqua di Risurrezione.

http://federicomanzoni.blogspot.com
c/o piazza Loggia 3 - 25121 Brescia

domenica 10 marzo 2013

finalmente la metropolitana è partita!

dal Giornale di Brescia del 10 giugno 2001:
l'appello al voto in occasione del referendum consultivo.

E' bello vedere che tantissimi bresciani, dopo pochissimi giorni di apertura al pubblico della metropolitana, ne siamo rimasti affascinati e convinti.
E' giusto però ricordare che anche molti che oggi hanno avuto la ventura di esserne gli inauguratori l'hanno lungamente osteggiata e che altri, invece, in tempo non sospetto, si erano pubblicamente espressi a favore.
Peraltro, in quei referendum, che molti degli amministratori di oggi promossero allora per impedire la realizzazione della metropolitana!
Nel mio piccolo, sono orgoglioso di essere stato tra i firmatari dell'appello soprariportato.
 

domenica 20 gennaio 2013

LETTERE dalla LOGGIA - XVI

Cari amici,

le prossime elezioni regionali e politiche stanno giustamente assorbendo notevole visibilità e attenzione anche sul piano locale. Tuttavia, l'attività politico-amministrativa a livello comunale non accenna a diminuire; anzi, complice l'imminente conclusione di questo mandato, vede alcune accelerazioni su questioni di grande rilevanza.

*********************************************

E' quanto ad esempio sta accadendo con riferimento alle vicende relative all'acciaieria Ori Martin e al comparto degli ex Magazzini Generali.

Nel primo caso la Giunta ha proposto all'attenzione del Consiglio comunale un atto di indirizzo per lo sviluppo e la riqualificazione delle aree dell'Azienda. La discussione sul tema è al momento ancora in fase istruttoria presso la Commissione Urbanistica, ma da subito emergono alcune aporie.

Innanzitutto, sebbene il PGT sia da poco entrato in vigore, già si intende procedere con una sua modifica che, prescindendo dalla previsioni viabilistiche in esso contenute (collegamento diretto Tangenziale Ovest – Azienda), intende interessare sensibilmente una diversa zona (quella di via Razziche) e, più in generale, recepire le istanze dell'Azienda, scartate pochi mesi fa in sede di valutazione delle osservazioni al Piano.

Inoltre, la proposta di atto di indirizzo supererebbe in un sol colpo non soltanto un'articolata petizione dei residenti del quartiere san Bartolomeo (depositata in Comune ancora a giugno e rimasta senza risposta da parte del Consiglio comunale, nonostante i tempi dettati dal regolamento sugli istituti di partecipazione), ma anche la recente costituzione dell'Osservatorio Ori Martin, deliberata dal Consiglio comunale nell'ultima seduta del 2012.

A questo proposito, infatti, su impulso dei gruppi del PD e della Lega, a dicembre è stata votata la proposta, non sgradita all'Azienda, di istituire un Osservatorio che, sul modello di quello dell'Alfa Acciai, funga da luogo di mediazione e composizione dei diversi interessi contrapposti che la presenza di un così importante insediamento industriale determina. L'Osservatorio, al momento ancora non operativo, sarà composto da rappresentanti dei datori e dei lavoratori dell'Azienda, nonché del Comune e delle realtà ambientaliste.

E' però evidente che, se l'atto di indirizzo dovesse essere deliberato dal Consiglio prima che l'Osservatorio possa offrire un qualsivoglia contributo al riguardo, verrebbe meno una delle ragioni fondanti l'istituzione dell'Osservatorio stesso.


Sul fronte degli ex Magazzini Generali, la forzatura è ancora più grave.

Dopo aver rocambolescamente ottenuto l'approvazione definitiva del relativo Piano attuativo nel luglio 2010, il Comune aveva infatti sottoscritto una precisa convenzione urbanistica con i lottizzanti nel successivo mese di dicembre.

Tale convenzione, rimasta per larghi tratti inattuata (si pensi soltanto che la nuova sede degli uffici comunali avrebbe dovuto realizzarsi entro la fine del 2013, per non incorrere in penali a carico dei lottizzanti), è oggi oggetto di radicali modifiche.

Da un lato il recente PGT ha apportato una modifica di sostanza, ammettendo che nel comparto degli ex Magazzini i circa 15 mila mq di superfici commerciali possano essere concentrati in una superficie di grande distribuzione (e cioè in un vero e proprio centro commerciale), anziché essere sparpagliati in strutture medio-piccole. Dall'altro, Comune e lottizzanti si stanno accordando ridefinendo la tempistica della vigente convenzione, rinviando la realizzazione della sede unica (con ciò cancellando le penali che dal 2014 avrebbero iniziato a maturare), diminuendo i parcheggi a servizio della sede degli uffici comunali (da 500 a meno di 400), incrementando di oltre 1300 mq la superficie di direzionale.

Per evitare di far passare tale provvedimento attraverso le forche caudine del Consiglio comunale (ove, oltre alla contrarietà dell'opposizione, si registrano numerosi malumori tra le fila dei consiglieri di Lega e UdC), la tesi del Sindaco e dell'Assessore Vilardi è che le varianti sopra elencate non siano sostanziali e dunque che possano essere semplicemente deliberate dalla Giunta.

Su questo punto, il Partito Democratico ha promosso apposito quesito all'Avvocatura Civica, onde confutare la tesi elusiva del Sindaco e garantire il doveroso passaggio in Consiglio comunale.

*********************************************

Il 2013 porterà l'avvio della metropolitana leggera (non a ridosso di san Faustino, come ancora sovente si sente ripetere, bensì non prima di marzo). Per chi, come il sottoscritto, è da sempre convinto fautore di quest'opera, ciò non può che essere un fatto da salutare con soddisfazione.

Tuttavia, dopo circa nove anni di lavoro e oltre 900 milioni di euro spesi, la partenza di tale straordinaria opera avviene in un contesto assolutamente preoccupante.

Come il PD ha avuto modo di evidenziare in una recente presa di posizione, che allego, le opere complementari – in primis, sistemazioni superficiali nelle aree delle stazioni e parcheggi scambiatori in prossimità dei capolinea – scontano un grave ritardo e un evidente sottodimensionamento.

In queste settimane la Giunta sta procedendo a numerose inaugurazioni delle varie stazioni, ma in moltissimi casi le aree immediatamente circostanti alle stesse sono ancora oggetto di cantieri o non fruibili dalla cittadinanza; inoltre, i fondamentali parcheggi previsti al Prealpino, a sant'Eufemia e alla Poliambulanza saranno pronti in grande ritardo (ossia diversi mesi dopo l'inaugurazione dell'opera) e in versioni del tutto modeste e ridotte rispetto ai progetti iniziali (in pratica, nessun parcheggio in struttura, ma solo a raso).

In taluni casi (come ad esempio per la stazione di san Faustino), ad oggi i lavori per le opere complementari non sono nemmeno stati avviati.

L'altro grande snodo che avrebbe dovuto accompagnarsi all'entrata in funzione del metrobus è rappresentato dal ridisegno delle linee autobus.

La gara per la selezione del nuovo gestore, che ben avrebbe potuto essere pianificata ed effettuata prima della scadenza del contratto di servizio (giugno 2011), è stata invece colpevolmente ritardata, anche a causa dell'avvicendamento tra Rolfi e Orto nell'assessorato alla Mobilità. Il contratto di servizio è stato allora provvisoriamente prorogato fino al dicembre 2012.

Nel frattempo, tuttavia, è entrata in vigore una nuova normativa (di cui peraltro si era in attesa da almeno tre anni), che, spostando la competenza in tema di trasporto pubblico locale dagli enti locali ad apposite agenzie di bacino, ha impedito al Comune (e alla Provincia) di procedere a bandire la procedura di selezione del nuovo gestore.

Tuttavia, a causa dell'inerzia della Provincia, l'Agenzia di bacino non è ancora stata costituita (sebbene l'ex assessore regionale Cattaneo avesse improvvidamente dichiarato il contrario ancora nell'agosto scorso: in questo link la mia replica http://www.ferpress.it/?p=69102).

Si è così ricorsi a una seconda proroga (resa possibile dalla nuova legge regionale) fino all'ottobre 2013.

In questo contesto, né gli enti Comune e Provincia né tantomeno le aziende locali di trasporto (Brescia Trasporti da un lato e SIA-SAIA-APAM dall'altro), gelosi delle proprie contribuzioni basate sui km percorsi, non hanno trovato accordi per il doveroso ridisegno delle linee che la metropolitana impone.

Di conseguenza, si è al momento affacciata un'ipotesi minimale, a carico della sola Brescia Trasporti, che ridurrebbe i km annui percorsi da 9 a 8 milioni, con la sostanziale eliminazione della linea 1 e con il potenziamento della linea 2.

Tuttavia, manca completamente ogni valutazione prospettica e lungimirante, nonché qualsiasi processo partecipativo nella costruzione di tale nuova – ancorché provvisoria - rete.

Nel frattempo, Brescia Mobilità è entrata al 51% nel capitale di Metro Brescia, la società che gestirà in affidamento diretto per i prossimi 7 anni la metropolitana. Alla presidenza, in quota Brescia Mobilità, il Sindaco Paroli ha fatto nominare l'arch. Ettore Fermi, che della società era già presidente dal giugno scorso, nonostante all'epoca i soci fossero soltanto Ansaldo e Astaldi. Resta pertanto da comprendere quali interessi tutelerà il Presidente Fermi: quelli comunali o quelli dei soci privati?

***********************************************

L'ennesima dimostrazione della politica degli annunci fatta propria dalla Giunta in carica la si è avuta assai recentemente. Sebbene solo il Corriere della Sera abbia finora dato conto della cosa, Brescia è stata esclusa dal finanziamento del Ministero dell'Università per il bando sulla residenzialità universitaria.

Come noto, il Comune di Brescia si era pubblicamente e ripetutamente esposto a favore del progetto di trasformazione della ex caserma Randaccio in campus universitario: per farlo, si erano anche compiute talune dubbie forzature procedurali e si era esclusa ogni forma di condivisione circa le modalità per dare corpo a un progetto che, nella sua finalità, era largamente condivisibile.

Dopo una lunga gestazione (quasi un anno e mezzo dalla scadenza del bando), è stata pubblicata la graduatoria, che ammette a cofinanziamento il progetto presentato dall'Università di Brescia (redatto dalla Fondazione Eulo e finanziato dal Comune di Brescia, per quasi duecentomila euro), ma con riserva: perché questo avvenga, occorre che il Ministero recuperi ulteriori 83 milioni di euro, dato che il progetto di Brescia (13 milioni di potenziale finanziamento) ha davanti a sé progetti pure non finanziati per ulteriori 70 milioni.

Ovviamente la Giunta, che in passato aveva suonato la grancassa su quest'argomento, si è ben guardata di comunicare la cosa (che è ufficiale dal 28 dicembre scorso).

In verità, se anche i fondi ministeriali fossero stati assegnati a Brescia, il progetto del campus (per il quale meno di un anno fa il sindaco Paroli annunciava l'avvio dei lavori per l'estate 2012: sic!) non sarebbe stato in grado di avviarsi celermente.

La ex caserma Randaccio è tuttora bene di proprietà dell'Agenzia del Demanio e perverrà nella proprietà del Comune solo allorquando il Comune non avrà ristrutturato (con risorse proprie) la prospiciente ex caserma Ottaviani, al fine di trasferirvi gli uffici della Prefettura.

Il Comune avrebbe sì la possibilità di entrare anticipatamente in possesso della ex caserma Randaccio, ma per farlo occorre la stipula di un apposito accordo di programma con Ministero dell'Interno e Agenzia del Demanio: cosa che, allo stato, ancora non è avvenuta (sebbene l'assessore Vilardi nel gennaio scorso affermasse che la stipula si sarebbe avuta nell'autunno 2012).

Sul punto, ho predisposto un'interrogazione, che verrà discussa nel corso del prossimo Consiglio comunale.

****************************************

Il mandato della Giunta Paroli si chiude infine con un'omissione che ha del clamoroso e, al tempo stesso, dell'irresponsabile.

Infatti, per precisa scelta del Sindaco, il bilancio preventivo 2013 non verrà redatto né tantomeno approvato prima delle prossime elezioni amministrative.

Tale scelta è dettata da un'evidente furbizia. Poiché il bilancio del 2013 avrebbe presentato difficoltà ben maggiori di quello 2012, non potendo infatti contare sui benefici concessi da numerose manovre straordinarie del governo Monti né sui dividendi A2A degli anni 2011 e precedenti, e dovendo invece subire nuovi tagli ai trasferimenti erariali, la Giunta in carica ha preferito evitare di assumere scelte impopolari, lasciando quest'onere alla giunta che verrà, e procedere con l'esercizio provvisorio (peraltro, spendendo da qui alle elezioni più di quanto si potrebbe con il nuovo bilancio)!

Da parte mia e di tutto il gruppo PD, subito si sono levate critiche per questa “fuga dalla responsabilità”, tra l'altro comunicata a decisione già assunta.

Occorre peraltro aggiungere che se, come pare ormai probabile, le prossime elezioni comunali si terranno non prima di maggio (con conseguente entrata in carica del nuovo Consiglio e della nuova Giunta a giugno inoltrato), sarà cosa ben difficile approvare il preventivo 2013 prima della pausa estiva, rendendo quindi oltremodo più difficili e limitate le scelte dei nuovi amministratori.

*****************************************

Il prossimo Consiglio comunale si terrà venerdì 25 gennaio.

http://federicomanzoni.blogspot.com
c/o piazza Loggia 3 - 25121 Brescia

Dopo tanta enfasi, il flop: l'ennesimo di questa Giunta!


martedì 6 novembre 2012

Il ritardato avvio del metrobus: un problema sottovalutato da Loggia e ATI

L'annuncio del sindaco Paroli circa il probabile slittamento dell'apertura al pubblico del metrobus mette a nudo la sottovalutazione operata dalla Loggia e, ancor più gravemente, dall'ATI costruttrice”.
Ad affermarlo è Federico Manzoni, consigliere comunale PD e membro della commissione consiliare Metrobus.
Il 5 settembre scorso – ricorda Manzoni –, in una seduta della Commissione Metrobus (peraltro autoconvocata dai consiglieri del Partito Democratico), il sottoscritto aveva evidenziato il nodo cruciale del nulla osta ministeriale”. “In quella sede – prosegue il giovane consigliere comunale – era infatti stata avanzata una precisa richiesta di chiarimento ai tecnici dell'ATI costruttrice (Ansaldo e Astaldi) e della Direzione Lavori (Metropolitana Milanese) su come fosse ipotizzabile aprire al pubblico al 1° gennaio 2013 un'opera formalmente consegnata il 31 dicembre 2012”.
A quella domanda, tuttavia, – ricorda ancora l’esponente PD – i tecnici interpellati risposero con sufficienza e anche con una certa supponenza, negando il problema e viceversa affermando l'esistenza di proficui contatti quotidiani col Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti”.
Peccato – puntualizza Manzoni – che all'epoca il decreto legge sulla spending review fosse già stato convertito in legge e che dunque la sorte della Commissione interministeriale 1042 fosse già stata segnata!”.
L'interrogativo posto – prosegue l'esponente PD – cadde peraltro nel vuoto, dato che nessun esponente della maggioranza PdL-Lega ritenne di associarsi alla richiesta e di evidenziarne l'importanza”.
In considerazione dell’importanza del tema e alla luce dell’allarme lanciato nelle settimane scorse dal sindaco di Milano Pisapia, il gruppo consiliare del PD – informa Manzoni – ha depositato nella giornata di ieri un'apposita interrogazione in Consiglio comunale”.
Con essa – conclude Manzoni – si chiede conto delle iniziative messe in campo dal Comune, da Brescia Mobilità e da Brescia Infrastrutture per affrontare il problema derivante dalla soppressione della Commissione interministeriale 1042 e, stigmatizzando l'atteggiamento assunto dall'ATI, si chiede di conoscere quali penali, in base al vigente contratto, dovranno essere pagate dall'ATI stessa per ogni giorno di ritardo nell'apertura al pubblico dell'opera”.

sabato 27 ottobre 2012

LETTERE dalla LOGGIA - n. XV

Cari amici,

non sono solo le vicende legate alle primarie del centro-sinistra nazionale e l'anticipato scioglimento del Consiglio regionale lombardo ad aver reso la ripresa post-estiva estremamente densa di novità sul piano politico-amministrativo.

Anche la Loggia, infatti, conferma la sua centralità nella dialettica politica dell'intera Provincia, anche se non sempre, purtroppo, come riferimento di 'buona politica'.

********************************

La vicenda delle mostre Matisse e Inca è, a questo riguardo, estremamente significativa.

Un lavoro di ricerca congiunto, condotto dall'attuale gruppo consiliare PD in Loggia e da un suo ex consigliere comunale, ha infatti permesso di portare alla luce una truffa perpetrata ai danni della Fondazione Brescia Musei (e quindi del Comune, che ne rappresenta il 92% del patrimonio) e che ammonta ad oltre 800 mila euro, pari cioè alle premialità riconosciute alla ditta Artematica per un numero di visitatori assolutamente gonfiato rispetto al dato reale (certificato dalla SIAE).

Imbarazzante in questa vicenda, oltre all'evidente imperizia dei vertici della Fondazione Brescia Musei, è l'improvvida e minacciosa difesa d'ufficio che l'assessore alla cultura Arcai ha voluto assumere nei confronti di Artematica, diffidando coloro che osavano mettere in discussione la genuinità dei dati forniti da Artematica stessa.

I dati, però, alla prova dei fatti, si sono rivelati assolutamente inattendibili (circa il doppio nel caso della mostra Matisse, circa il 50% in più nel caso della mostra Inca).

Nella ricostruzione della vicenda che il Sindaco ha svolto nel corso del Consiglio comunale chiamato a discutere del tema, si è reso evidente il tentativo di scaricare ogni responsabilità per la truffa subita esclusivamente in capo a chi ha provveduto a fornire i dati non genuini, e cioè Artematica. Ma, a prescindere dai risvolti penalistici della vicenda, mi è sembrato doveroso ricordare al sindaco le due colpe dalle quali non può esimersi: quella in eligendo e quella in vigilando! L'aver infatti scelto un partner inaffidabile (Artematica) e amministratori non certo valenti (quelli attualmente ai vertici di Brescia Musei) nonché l'aver omesso i controlli dovuti e opportuni (da parte di Fondazione e Assessorato) non rientra certo tra le responsabilità di Artematica, ma attiene alla responsabilità del sindaco, del suo assessore alla cultura e dei vertici della Fondazione Brescia Musei.

Ma tanto l'assessore Arcai quanto il presidente Lechi hanno finora rifiutato il gesto (politicamente dovuto) delle dimissioni, nemmeno quando il Sindaco li ha di fatto commissariati attribuendo al probo assessore Pedretti la delega a sovrintendere al complesso museale di santa Giulia e alla riorganizzazione della Fondazione Brescia Musei.

Al Sindaco tuttavia va ascritta la pesante responsabilità di aver chiamato a Brescia coloro che il vicesindaco Rolfi ha definito 'avventurieri' e, anzi, di averli tutelati oltre misura. La mostra dei Maya, che il precipitare delle indagini in corso ha indotto a cancellare definitivamente, è stata infatti fino all'ultimo caldeggiata dal Sindaco. Ben oltre la intervenuta risoluzione del contratto (che si basava sull'arrivo di un'autorizzazione ministeriale mai rilasciata) e nonostante logica imponesse che, in un quadro di tagli anche dolorosi, i due milioni di euro per quella finalità appostati a bilancio venissero impiegati in altri modi.

Questa brutta pagina ha tuttavia avuto un pregio: quello di riattivare, almeno parzialmente, un dibattito su un tema che era rimasto assai negletto in questi ultimi anni (se si eccettuano alcune lodevoli eccezioni, come quella dello storico dell'arte Paolo Bolpagni o dell'avv. Riccardo Montagnoli), e cioè la politica culturale da perseguire in Città.

Come noto, in questi anni, l'Amministrazione comunale, lontano dalle dichiarazioni pre-elettorali secondo le quali Brescia non avrebbe più dovuto continuare a ospitare grandi eventi, ma dedicarsi al sostegno delle tante piccole realtà culturali presenti, e in contraddizione con l'impegno a valorizzare la cultura locale anziché quella di “importazione”, ha proseguito – pur in quadro di spoil system (chiusa la collaborazione con Goldin, commissariata la Fondazione Brescia Musei, avviata la collaborazione con Artematica e scelti nuovi amministratori per la Fondazione) – lungo la strada delle grandi mostre, legate a forme di arte di richiamo internazionale e affidandosi a un partner estraneo alla realtà bresciana.

Di qui, le rassegne – nel museo di santa Giulia – sugli Inca (2009-2010) e su Matisse (2010-2011), a cui avrebbe dovuto far seguito quella sui Maya (2012-2013), poi appunto cancellata.

**************************************
E' invece un bilancio luci ed ombre quello che riguarda i difficili conti comunali di un 2012 che si avvia a concludersi.

Le luci sono figlie di alcune positive misure assunte dal governo Monti, che sono andate a diretto beneficio del comune di Brescia. Le ombre invece sono date dalla straordinarietà di tali misure e dunque dal fatto che esse non saranno ripetibili, se non in minima parte, e dal fatto che l'equilibrio finale si è trovato con una pesante manovra di aumento dell'IMU sugli immobili diversi dalle abitazioni principali.

Come si era evidenziato nelle precedenti Lettere, il bilancio del Comune di Brescia si trovava in una grave situazione di dis-equilibrio, a causa da un lato della fortissima diminuzione dei dividendi A2A (da 80 milioni erogati nel 2011, a 32 ipotizzati per il 2012, ridottisi poi effettivamente a soli 11 milioni) e dall'altro dalla necessità di prevedere alienazioni immobiliari e mobiliari per più di 70 milioni di euro. In questo contesto, pesanti tagli erano stati apportati a inizio anno a tanti servizi offerti dal Comune (sul fronte sociale, dell'istruzione e dei trasporti) e numerose dismissioni di patrimonio comunale erano state avviate (anche se con scarso successo, visto l'attuale contesto di mercato).

La boccata di ossigeno è tuttavia arrivata nell'estate.

Infatti, con il decreto sviluppo di luglio, lo Stato si è impegnato a sbloccare ben un miliardo di euro di debiti nei confronti del comparto degli enti locali: di questi, 31 milioni sono stati destinati al Comune di Brescia. Sempre, nel decreto sviluppo di luglio, la restituzione del credito d'imposta - che il Comune vantava per più di trenta milioni di euro sui dividendi a suo tempo corrisposti da ASM - è stata modificata, permettendo di ricavare nel solo 2012 quindici milioni di euro, anziché soltanto cinquecentomila euro come inizialmente previsto.

Ad agosto, inoltre, è entrato in vigore il decreto interministeriale che ha riconosciuto il bilancio 2009 del Comune come virtuoso: con ciò consentendo di azzerare il saldo obiettivo del Patto di stabilità e permettendo alla Loggia di poter spendere circa 22 milioni di euro che altrimenti sarebbero rimasti congelati in un forzoso avanzo di bilancio.

Si tratta di misure premiali, del cui merito occorre dare atto principalmente a un brillante dirigente dei Servizi Finanziari del Comune, che da circa un anno e mezzo ha preso servizio, continuando per la verità una tradizione di sana gestione della Ragioneria comunale.

Le ombre, come dicevo, sono tuttavia rappresentate dal cospicuo aumento dell'IMU sugli immobili diversi dalla prima casa, il cui surplus di gettito stimato ammonta a ben 27 milioni di euro. Poiché tale misura è sostanzialmente indifferenziata, l'incremento dell'aliquota applicata colpirà pressoché in egual misura i possessori di seconde case così come le attività produttive e le istituzioni proprietarie di patrimonio immobiliare a fini sociali (Aler e Congrega, in primis).

In definitiva, l'equilibrio di bilancio risulta, anche per il 2012, rispettato, ma la necessità di alienazioni patrimoniali che è stata scongiurata per quest'anno si ripercuoterà sicuramente nel 2013. Per allora, occorre peraltro sapere che la strada dell'inasprimento dei tributi comunali risulterà oggettivamente (al di là di ogni valutazione politica in merito) più ristretta, giacché alcune leve (addizionale Irpef e aumento della tassazione immobiliare) sono state in buona parte già utilizzate.

Per una mia valutazione politica circa i benefici effetti dell'azione di governo di Monti sui conti 2012 della Loggia, rinvio all'allegata lettera al direttore, pubblicata sul Giornale di Brescia circa tre settimane fa.

************************************

Un altro grande tema dai molteplici spunti e dalle continue intersezioni con l'attività consiliare è quello della mobilità.

A prescindere dalle vicende penali, che riguardano un funzionario comunale del settore Traffico e una serie di consulenti esterni - sulle quali è in corso un'indagine della magistratura bresciana, che ha portato all'emissione di tre provvedimenti di restrizione della libertà personale e sulla quale, come consiglieri PD, abbiamo presentato un'interrogazione, in attesa di risposta, anche al fine di comprendere le evocate responsabilità del vicesindaco Rolfi in tale contesto -, notevoli sono state le occasioni di riflessione sulla 'fisiologia' del tema.

Su tutte, l'avvio ormai imminente del metrobus, la cui conclusione dei lavori è prevista entro la fine di quest'anno.

La crucialità di tale passaggio sfugge purtroppo alla capacità di visione dell'attuale Giunta, che affronta l'avvio di un'opera costata oltre 900 milioni di euro con uno stile dilettantesco.

Lo dimostra la predisposizione delle opere complementari alle stazioni, che sconta investimenti:
  1. limitati (i famosi parcheggi scambiatori alle stazioni di testa saranno infatti, per il momento, poca cosa, mentre invece il progetto di parcheggio sotto il Castello non viene messo in discussione);
  2. ritardati (il progetto esecutivo della stazione san Faustino ancora non è stato approvato!);
  3. quantomeno imprecisi (le opere complementari della stazione Prealpino, ad esempio, hanno subito una modifica in corso d'opera per recepire rilievi di Brescia Trasporti che erano stati trascurati in sede di progettazione).
Ma lo dimostra soprattutto la revisione delle linee di superficie, necessaria per integrare le diverse modalità di trasporto e che si trova in gravissimo ritardo. In una recente audizione in Commissione Società Partecipate, i vertici di Brescia Trasporti hanno candidamente ammesso tale condizione, attribuendone la responsabilità all'Amministrazione comunale.

Nel frattempo, il sopraggiungere di una nuova legge regionale in materia (per la verità attesa da anni e i cui contenuti erano noti da tempo) ha mutato i termini della questione circa la gestione del trasporto pubblico locale e ha introdotto alcuni incombenti (nascita dell'agenzia di bacino per il trasporto pubblico locale; redazione del piano tariffario integrato; linee guida programmi di bacino; linee guida contratti di servizio) che rendono ormai non più fattibile il parallelismo tra avvio della metropolitana e radicale revisione delle linee (urbane ed extraurbane) di superficie, che pure costituiva un obiettivo non solo auspicato ma anche assolutamente praticabile. Con il corollario dunque di risparmi e di maggior efficienza del sistema.

Nel frattempo, prosegue l'opera – obiettivamente meritoria – della Giunta di estendere nel perimetro del centro storico le aree interdette alla circolazione automobilistica e destinate invece ai pedoni. Tuttavia, questa inversione di rotta rispetto alla prima metà di mandato (quando le ZTL erano state ridotte di perimetro e di orario e addirittura era stata inserita la sosta a rotazione in piazza Paolo VI) è assai contraddittoria con altre contestuali scelte. Dall'azzeramento degli investimenti per nuove piste ciclabili e per l'estensione del progetto Bicimia (sulla quale mi sono scontrato a distanza con il vicesindaco, come da articoli che allego), all'ostinata idea che il rilancio del centro passi per la marginalizzazione degli autobus (come dimostra la reiterata deviazione delle linee autobus in occasione delle sempre più numerose notti bianche e la soppressione delle ultime due corse notturne), all'enfasi circa il progetto del parcheggio sotto il Castello.

A quest'ultimo proposito, ho redatto – per conto del gruppo consiliare PD – l'allegata lettera aperta, che è stata indirizzato al Direttore generale del Comune (Triboldi) e all'Assessore al Bilancio (Pedretti), per affrontare seriamente il quadro della copertura finanziaria di tale opera. A tale lettera si è per il momento in attesa di risposta.

*****************************************
Il prossimo Consiglio comunale si terrà lunedì 12 novembre. Un cordiale saluto.
c/o piazza Loggia 3 - 25121 Brescia